Stressato, ansioso, esausto, prosciugato. Così si sente un lavoratore quando si trova ad affrontare ogni giorno scocciature, scadenze o ha bisogno di fare molte cose con risorse limitate.
Lo stress provoca delle reazioni controproducenti come ansia, aggressività, comportamenti poco consoni, prese di decisioni discutibili e burnout che compromettono la performance non solo personale, ma anche dell’organizzazione.
Ci sono tipicamente due modi di gestire lo stress. Il primo è: “metterci ancora più impegno”, usare tutte le energie fino a debellare la situazione che mette ansia.
L’altro modo è ritirarsi: disconnettersi temporaneamente dal lavoro evitando ogni tipo di stress. Alcune ricerche supportano questa scelta dimostrando che, ritagliarsi dei momenti di stacco, aiuta a rientrare a lavoro più carichi e motivati. Proprio per questo motivo, numerose organizzazioni hanno iniziato ad offrire e predisporre nel luogo di lavoro delle zone relax ed intrattenimento.
Sfortunatamente, entrambi i modi hanno dei punti di debolezza: da tempo le ricerche suggeriscono che non si può lavorare sempre sotto sforzo. Il nostro corpo ha dei limiti e spingerci continuamente all’estremo diminuisce la qualità delle nostre performance.
D’altra parte, ritagliarsi dei momenti di relax lontano da tutto, non da modo di comprendere la fonte primaria dello stress. Rientrare a lavoro e ritrovarsi lo stesso problema aumenta ansia e senso di colpa, oltre al fatto che spendiamo il doppio del tempo a risolvere stessa situazione.
Cosa possono fare quindi i lavoratori per contrastare gli effetti collaterali dello stress?
Don’t worry! Esiste una terza opzione: focalizzarsi sull’apprendimento. Significare imparare una nuova skill o acquisire nuove informazioni o ancora trovare nuove sfide intellettuali. Alcune ricerche hanno mostrato come coinvolgere i dipendenti in attività d’apprendimento possa “proteggere” dagli effetti negativi dello stress, dal burnout e dal mettere in atto comportamenti inappropriati.
L’apprendimento ci permette di costruire nuove competenze e di sviluppare resilienza nei confronti degli eventi stressanti. Ci aiuta a prendere confidenza con noi stessi ed aumentare la nostra autostima, facendoci sentire capaci di raggiungere i nostri obbiettivi e (perché no?) fare anche di più.
L’effetto positivo dell’apprendimento è stato confermato da uno studio dell’HBR condotto con medici che lavorano in condizioni stressanti (immaginiamo medici dei reparti oncologici, medici alle prese con operazioni molto lunghe o con pazienti in condizioni critiche). Il livello di bournout diminuiva drasticamente in coloro che si ritagliavano del tempo per imparare nuove cose.
Ma cosa puoi realmente fare per aumentare le opportunità di apprendimento nei momenti di maggiore stress a lavoro?
Primo: inizia da te. Ripensa alle sfide di tutti i giorni. Quando ti trovi sotto stress, non dirti “è una situazione stressante”, ma immaginala come “un’opportunità per imparare qualcosa di nuovo”. Trasformare un compito stressante in “un’opportunità di apprendimento” ti permette di cambiare approccio mentale e di trovare uno scopo ad una situazione che sembra solamente logorante e distruttiva.
Secondo: condividi e lavora con gli altri. Non lasciare che “il sassolino si trasformi in una montagna”. Più ci pensi, più cerchi di risolvere tutto da solo e più quella sensazione di ansia si ingigantirà e prenderà il sopravvento. Parlare, confrontarsi e collaborare con i colleghi sono occasioni per ricevere stimoli, vedere gli elementi stressanti sotto una nuova prospettiva e, perché no, avere un supporto senza dover gestire tutto da solo.
Terzo: pensa al “momento dell’apprendimento” come una sorta di “pausa lavoro”. Già, considerala come una pausa perché puoi dedicare le tue energie ad un’attività che non ha nulla a che vedere con ciò che ti fa sentire stressato. In questo modo stai “staccando la spina” proprio come quando prendi dei permessi o giorni di riposo per allontanarti dal lavoro.
Attenzione! Considerare l’apprendimento come “un lavoro extra”, lo renderà un obbligo e la situazione diventerà ancora più faticosa da gestire. Se invece apprendere è legato ad uno scopo, ad un momento di arricchimento personale e non ad un dovere, potrai vivere un’esperienza positiva e costruttiva.
Comunque sia non serve essere stressati per forza.
Prevenire è meglio che curare, per cui, anche senza problemi urgenti e stressanti, ritagliarti dei momenti per imparare cose nuove ti aiuterà a costruire nuove risorse personali e di essere più elastico e preparato nelle situazioni lavorative difficili.
Articolo a cura di Chiara Amerighi